Ostiglia 7244

Gli spazi espositivi del museo accolgono reperti neolitici, dell’età del Bronzo, dell’età del Ferro, romani e rinascimentali, appartenenti alle raccolte donate da don Giuseppe Greggiati e dal notaio Renato Gemma, cui sono state aggiunte alcune sepolture dell’età del Bronzo, sia a inumazione che a cremazione, scavate dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia negli anni ’80 del secolo scorso in località Vallona. Ad integrare l’esposizione dei reperti sono stati realizzati alcuni pannelli didattici che illustrano ed inquadrano le fasi preistoriche, protostoriche e storiche del popolamento nella bassa pianura del Po. La prima sala ospita materiali dell’età del Bronzo media e recente, pertinenti alla civiltà terramaricolo-palafitticola, raggruppati secondo un criterio materico-funzionale (ceramica, strumenti ed armi in bronzo, strumenti in osso e corno, fusaiole e pesi da telaio, industria litica, etc.). Le vetrine sono corredate da plastici che rappresentano sepolture e lavorazioni della vita quotidiana. Nella seconda sala sono esposti vari oggetti dell’età del Ferro pertinenti sia alla civiltà etrusca che a quella paleoveneta e una ricca raccolta di materiali di epoca romana, quando Hostilia godeva di una notevole prosperità dovuta al suo ruolo di scalo portuale sul fiume Po. Scalo posto proprio nel punto in cui la via Claudia Augusta, proveniente dal Danubio, scendendo dalla valle dell’Adige, oltrepassava il Po entrando nell’VIII Regio augustea. I reperti romani, rappresentati da anfore, ceramiche fini, balsamari e monete, assieme ai resti di un pozzo e a laterizi di vario modulo, concorrono a ricostruire la storia e le caratteristiche del vicus romano. Un terzo ampio ambiente è riservato alla sala didattica e alle esposizioni temporanee, sia dei reperti archeologici periodicamente rinvenuti alla superficie dei campi dai membri del Gruppo Archeologico Ostigliese, per conto della Soprintendenza, sia di quelli che quest’ultima, di tanto in tanto, concede in mostra al museo. Sono inoltre presenti in questa stessa sala due vetrine che contengono ceramiche graffite padane e maioliche faentine rinvenute nei dintorni del paese o nel letto del Po.

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